Vedere gli oggetti non per il loro uso, ma collocarli e contestualizzarli ironicamente giocando con la loro forma: è questa la “poetica”, ma molto probabilmente è più un gioco, di PES, pseudonimo di Adam Pesapane, che unendo pura stupidità bambinesca ad una perfetta padronanza dell’inflazionato stop-motion, sforna corti dall’alto potere virale raramente più lunghi di un minuto. [...]
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lunedì, dicembre 27, 2010
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