Sui titoli di coda c’è sempre da aprire un capitolo a parte. Sia che si riconoscano come il momento propizio per abbandonare la sala cinematografica, sia che vengano minuziosamente analizzati da chi millantando velleità di critico resta indomito fino alla fine, i titoli di coda si sono ritagliati nel corso degli anni un’identità propria.
Spesso affidati ad un reparto particolare della produzione cinematografica, dal 1977, anno delle celeberrime scritte in fuga prospettica di Star Wars, i titoli, che siano di coda o di testa, non sono più solo dei nomi in scorrimento; dopotutto dietro quel titolo o quell’elenco si nasconde il lavoro di centinaia di persone, e allora perchè non valorizzarli rendendo la visione di quello spazio più accattivante?
Questo è uno dei tanti innesti possibili del Motion Design nel cinema, e negli ultimi anni se ne sono visti esempi mirabili, più o meno complessi, dove la cura per il lettering en pandant con l’immagine coordinata di quel progetto cinematografico resta irrinunciabile.
Articolo redatto da Francesca Cutini
aprile 5th, 2011 at 15:13
Watch it at 1:50 (saw V) that’s very similar to this video copilot title http://www.videocopilot.net/tutorials/ancient_titles/