Oggi vi presentiamo l’intervista ad un personaggio di spicco sul panorama nazionale: Florencia Picco Senior Art Director per National Geographic International e Fox International Channels Europe.
Florencia coordina e dirige la squadra di designer che ha sviluppato tutta la comunicazione del panorama Fox, da Fox Life a History Channel, da Fox Crime a NEXT HD.
Ma lasciamo la parola a Florencia
Chi è Florencia Picco?
Vuoi parlarmi del tuo percorso formativo e del tuo profilo professionale?
OK, brevemente…Sono arrivata a Roma quasi 4 anni fa, quando é nata Fox International Channels. Sono argentina. Ho studiato all’ Università di Design a Buenos Aires (http://www.fadu.uba.ar) e dopo ho fatto un master triennale in TV.
Prima di arrivare in Italia ho lavorato come Art e Broadcast Director per altri networks, agenzie di marketing e pubblicità e studi di grafica come: Medialuna, Bridget conway, Azul Television, WCJ, Young and Rubicam, Meyer and Meyer Direct.
Come sei arrivata a FOX ITALIA?
Mi hanno chiamata loro. Il capo di On Air Services della Fox aveva gia lavorato con me, anni fa, per progetti di Fox kids. Quando hanno creato il team italiano, si sono ricordati di me, ed eccomi qua!
Sei Art Director di Fox Italia:
che ruolo svolge questa figura professionale?
Sono Senior Art Director per National Geographic International e Fox International Channels Europe. E un nome lungo… ma il ruolo e semplice: coordino e dirigo la squadra che lavora sull’identità grafica dei canali Fox e National Geographic in Europa. La squadra é quella che lavora sul serio! E sono tanti. La squadra è composta da 6 designers a Roma piu 7 collaboratori a Buenos Aires. Oltre a questo, abbiamo una lunga lista di freelance.
Come vedete, sono tante le persone che lavorano con me, ma sono tanti anche i canali:
Fox, FoxLife, FoxCrime, FX, Cult, History Channel, National Geographic, Nat Geo Adventure, Nat Geo HD, Next HD. Inoltre, direttamente dall’ Italia, gestiamo
anche lo sviluppo dei nuovi canali Fox a livello internazionale.
Che cos’è la video grafica ed il motion design?
E’ semplicemente grafica in movimento. A me non piace chiamarla cosi, ma questa e la definizione che le viene data in Italia. Per me il lavoro che facciamo è identita grafica in generale. In questo caso è applicata alla tv, e per quello è “motion”.
Quali programmi usi solitamente per la realizzazione dei tuoi progetti?
Io, nessuno. Il mio lavoro va dalla mail alle presentazioni sull’odioso power point. La squadra vera lavora principalmente su After Effects, ma poi ogni designer sceglie i programmi che ha bisogno per svolgere il proprio lavoro. I programmi non sono la parte importante, molto di più è il cervello. Un eccellente operatore After non sempre è un eccellente designer.
Chi sono le persone che hanno maggiormente influenzato la tua visione artistica?
Questa domanda non la capisco veramante… Quello che facciamo noi (la squadra di fox) non è arte. Almeno io non la intendo come arte. La grafica è un prodotto commerciale. Noi risolviamo una neccesità di comunicazione dentro dei parametri di identità di ogni canale.
E’ vero che può sembrare arte, ma è anche vero che i designers non possono fare quello che vogliono come vogliono, come gli artisti…
Poi, tornando alla domanda. Quando andavo alla Università erano di moda Brody e Carson.. forse loro. Ma anche dei tipografi seri come Adrian Frutiger.. forse anche gli artisti che erano già dei designers come Mucha, o Moser, gli artisti della Bauhaus, Bayer, Klee, Itten… e anche Milton Glaser, Morris…
Ci sono stati dei professori all’Università che mi hanno insegnato cosa significa l’identità visiva. Questa è una cosa dificile che secondo me divide un grafico che fa un bel lavoro da un grafico che conosce il mestire veramente bene.
Come rimani aggiornata nel tuo settore?
Tanti, tanti siti! Libri, film, festival…
Segui attivamente dei forum, blog e siti web?
Quali siti/blog/forum consulti giornalmente che reputi fondamentali per un motion designer?
In realta no… non ho tempo.
Puoi indicare delle risorse da dove prendi spunto per le ispirazioni per i tuoi lavori?
Credo sia superfluo fare un elenco di siti web, libri, riviste, dato che i nostri sensi sono bombardati quotidianamente anche da tante altre cose che fanno semplicemente parte della nostra vita o che troviamo casualmente in modo inaspettato.
Poco tempo fa anch’io ho chiesto alla mia squadra di raccontarmi cosa fosse per ognuno di loro il processo creativo e da dove prendessero ispirazione.
Hanno realizzato con diverse tecniche (disegno, collage, video..) degli elaborati che vorrei mostrarvi perché valgono più di mille parole….
Puoi segnalarci dei tuoi lavori o progetti realizzati ( anche in collaborazione con altri)?
Si, accendi Sky e guardi Fox, Foxlife, FoxCrime, FX, Cult, History Channel, Nat Geo, Nat Geo Adventure…
Hai altri progetti per il futuro, stai collaborando con altri professionisti?
Nuovi progetti? Adesso stiamo lavorando su 3 nuovi canali. (di cui ovviamente non posso parlare…)
Consigli dei libri che ritieni siano utili per imparare e migliorarsi nella grafica e nel motion design?
Ci sono tanti libri e li consiglio tutti. Servono tutti!!!
Poi, da leggere potrei consigliarvi un testo vecchio, ma per chi inizia e molto utile: Brand Identity for Television with knobs on di Lambie Nairn. Poi i libri sull’ identità visiva di Joan Costa.
Se un lettore di motiongraphics volesse tentare di entrare a far parte del vostro team, cosa dovrebbe fare? Quali skill dovrebbe avere?
Abbiamo postato una richiesta sul vostro sito dove potete trovare tutti i dettagli.
Stiamo, appunto, cercando piu gente in questo momento.
Ti ringrazio per la disponibilità e tienici aggiornati sui tuoi lavori!!
Non mancherò, grazie a voi ragazzi!
giugno 4th, 2007 at 11:33
florencia è davvero grande
giugno 4th, 2007 at 12:01
brava canotta!!!!!!
giugno 4th, 2007 at 15:01
complimenti, una sola curiosità…quanti anni ha florencia?
giugno 4th, 2007 at 15:02
sto preparando il mio reel da mandare a fox…tststststsstst sperem!!!!!!!! sarebbe grandioso!
giugno 4th, 2007 at 17:20
Florencia ha 32 anni …
giugno 4th, 2007 at 20:28
perchè un grafico non può essere un artista?
giugno 4th, 2007 at 22:25
La computer grafica…… ricordo anni novanta MTV Europa entra nella mia vita, da allora un mondo si è aperto
però come recitava quel spot “la potenze è nulla senza controllo” credo che senza “idee” la grafica in se muore
la mia ragione va a frallala
la grafica di fox la definirei “spirito libero”
Complimenti tanto di cappello
giugno 5th, 2007 at 00:00
@frallala
Dipende se sei un grafico-creativo per professione o per diletto. L’artista è libero dai compromessi, crea e mette in pratica felice le sue idee ed è felice di farlo, felice della sua libertà creativa anche se non becca un soldo.
Il grafico-creativo per professione è artista nel sapere progettare i suoi lavori in base alle esigenze del cliente e quindi allo scopo finale del lavoro. Difficilmente è libero di creare e non puo’ se non gli passano un brief, ha guideline di corporate identity da seguire ed esigenze da ascoltare-capire-interpretare. Certo è arte anche il sapersi destreggiare in tutte queste sfaccettature del lavoro, ma il lavoro approvato-finale-esecutivo quanto dell’arte creativa iniziale conserva ancora?
Sia l’artista che il designer vengono scelti per il loro stile e le loro conoscenze … con l’unica differenza che l’artista deve divertire-meravigliare-sbalordire … il designer deve far guadagnare anche.
giugno 5th, 2007 at 10:23
Ciao a tutti, e grazie per i vostri commenti! (e scusate il mio italiano sbagliato).
Penso che la discussione su artista o designer è infinita.
Per me la differenza è chiara, dipende dall’obbietivo di comunicazione del lavoro…. Ad esempio… se devo fare un bumper per foxCrime, è FoxCrime che parla, non Florencia.
Quindi per comunicare devo interpretare la personalità è la identità di FoxCrime .
E’ questo il compito del designer. Che il designer sia anche un artista è un valore aggiunto… sicuramente è meglio che il designer abbia buon gusto e un ben sviluppato senso dell’estetica.
Un artista che realizza solo le cose che vuole e che sa fare, non è un designer. (è solo la mia opinione…)
giugno 5th, 2007 at 15:51
Por ejemplo, que pasa cuando agarran a un estudio porque les parece que su estilo va perfectamente con el producto? Esto lo pongo en paralelo a artistas como Jordi Labanda que fue explotado comercialmente por su estilo.
Me parece… que en algunos casos el diseñador es un artista con objetivos comerciales (arte aplicado a la comunicación)… Porque mas allá de los límites que le pongan con un brief, está en él el camino que toma para materializarlo. Por ejemplo, los retratos que se pedían por encargo en el romanticismo. O el edificio hecho por Gaudi (la pedrera) o los afiches que hacía Toulouse Lautrec. Estos ejemplos tienen un alto objetivo comercial.
No digo que el diseño sea siempre una expresión artistica… pero en algunos casos puede llegar a serlo.
Abbraccio per tutti desde Argentina!
giugno 5th, 2007 at 16:50
Da quando faccio questo lavoro ho un problema…per fare qualsiasi gesto devo mettere un keyframe!
Florencia è veramente un personaggio di sPicco! Fatevi servire!
Trincy*
giugno 5th, 2007 at 17:04
risposta per reincidente.
secondo me sei veramente fortunato se ti pagano per fare solo quello che ti piace fare. Non meto in discussione si fare quello e da grafico o da artista…. secondo me e qualcosa nel mezzo…
Per me il vero designer e una persona versatile e flessibile alla interpretazione di qualsiesi universo grafico. E quasi come fare l attore. Un bravo attore puo interpretare diversi personaggi. no?
giugno 5th, 2007 at 17:13
per florencia:
Ciao Florencia, sono contenta che ci sia qualcuno che nel nostro lavoro la pensi come te (e come me) mi trovo sempre a discutere con i miei collaboratori su ogni lavoro proprio su questi punti e mi trovo a dover rispondere ” ma se al cliente non stanno bene le nostre proposte perchè non cambia agenzia?”. Il punto piu’ importante sta nell’essere “versatili”, nel saper interpretare bene i desideri del cliente, nel saper metterli in pratica, e nel saper portare avanti diversi progetti per diverse tipologie di clienti, dalla pasticceria al ciabattino, dal prodotto manageriale all’interfaccia televisiva.
Grazie per aver risposto all’intervista e per aver partecipato a Motiongraphics.it
Rosa Verrone
giugno 5th, 2007 at 17:34
È certo quello che dici. Ma pure loro (alcuni attori) sono artisti e riescono a fare diverse interpretazione. È quello che gli fa diventare piú artisti nel suo ambiente.
Credo che è il modo di risolvere il problema è quello che ti fa diverso a gli altri.
giugno 5th, 2007 at 17:49
Mira comando che io non dico che tutti i designers sono artisti…. Ne meno io.
Ne tutti gli “artisti” fanno arte.
Scusate il mio italiano
giugno 6th, 2007 at 11:43
Come diceva Florencia la discussione è infinita……..
Molte volte di fronte ad un brief ci si sente legati, quelle che sono le proprie convinzioni stilistiche lasciano il posto ad esigenze commerciali da cui non si può proprio prescindere.
Credo inoltre però che per quanto rigida possa essere una commissione, questa non riuscirà mai e poi mai a cancellare del tutto l’anima creativa di ogni designer.
NE ARTISTA, NE AUTOMA MA ARTIGIANO………
giugno 6th, 2007 at 14:50
Dalle tue parole vien fuori un non so che di umile…ed è davvero raro trovare una persona al tuo livello con questa caratteristica…complimenti davvero per il tuo lavoro e mi piacerebbe un sacco lavorare nel tuo team….mhmhm quasi quasi ti invio il mio reel….
giugno 8th, 2007 at 10:12
sono contenta di leggere tutte queste opinioni che mi aiutano ad estendere il mio punto di vista, io credo che un grafico, un designer possa essere considerato un artista nel momento in cui le sue opere…i suoi reel emozionino chi li guarda; nonostante ciò è chiaro che sia più vincolato rispetto ad altri ma non lo erano forse anche personaggi dal calibro di caravaggio dalla chiesa? insomma l’epoca cambia ma i problemi restano uguali, adesso è l’agenzia che ti da dei paletti o delle dritte ma c’è anche chi può permettersi di esprimersi come vuole senza vincoli al di la di quelli legati alla programmazione.
questa è la mia opinione anche se la frase “ne artista, ne automa ma artigiano” mi ha fatto riflettere. ciao a tutti francy
giugno 9th, 2007 at 13:22
sono in sintonia con frallala
certo sarebbe fantastico avere sempre “carta bianca” per ogni lavoro, ma forse i famosi paletti ci mettono quel pepe in più…
abbiamo sempre quello spazio che dedichiamo alle prove di studio e con una fantastica finestra come la rete
la nostra carta bianca
NE ARTISTA, NE AUTOMA MA ARTIGIANO………
giugno 26th, 2007 at 13:35
Qual’e’ il punto perchè mi sono persa…stiamo parlando di designer no?
Alla voce Designer Wikipedia dice:
“Con il termine inglese Designer (letteralmente Progettista) si indica una figura professionale che si occupa della progettazione di moltissimi tipi di artefatti.
…Questo mestiere tipicamente comporta la necessità di possedere spiccate doti creative e di avere, al contempo, una o più aree di competenza tecnica specifica. Inoltre, si deve possedere un solido bagaglio culturale che riguarda molteplici campi della conoscenza umana…..”
E L’arte : “‘arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana – svolta singolarmente o collettivamente – che, poggiando su accorgimenti tecnici e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall’esperienza, porta a forme creative di espressione estetica.”
La differenza tra le due è esattamente quella che voi (o meglio noi) vogliamo dare.
Nel nostro lavoro la differenza passa di + tra un “operatore” e un “designer”, perchè infatti come diceva qualcuno, il fatto di conoscere un programma ( o di saper usare una matita) non ti fa necessariamente essere un designer, le doti sono altre.
Si può applicare la propria visione centrando allo stesso tempo quella del cliente/target, è questo che credo nel nostro lavoro conti di più, unito alla immancabile, preziosa, incrollabile passione.
un saluto a tutti.
stefania
settembre 17th, 2007 at 13:06
Sono d’accordo con Florencia su molte delle cose che ho letto qui (per questo, scrivo): per esempio che powerpoit è insopportabile e che non è la destrezza nell’uso di un software a fare un designer.
Per quanto mi riguarda, amo essere designer della mia stessa vita (quando mi riesce di farlo, si intende). Spesso improvvisando, sono passato per la pubblicità, l’editoria, la cosiddetta corporate identity, e per mari bellissimi, montagne alte quanto il cielo e qualche acciacco di salute: dopo tanti anni di grafica fichetta venduta a un tot al chilo, il mio principale lavoro si svolge oggi a bordo di una barca a vela… Ancora non ho deciso – e forse mai deciderò – se da grande voglio fare lo skipper, l’inventore di loghi, oppure… mic